Epigram 9.22

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Codex Palatinus 23, p. 361

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νηδύι βριθομένην δάμαλιν Λητωίδι κούρῃ]
στῆσαν νηοκόροι θῦμα χαριζόμενοι, .
ἧς ἀίδην μέλλοντα προέφθασεν εὔστοχος ὠδίς,
πέμφθη δ᾽ εἰς ἀγέλην τεκνογονεῖν ἄφετος.

ἡ θεὸς ὠδίνων γὰρ ἐπίσκοπος οὐδ᾽ ἐδίκαζεν
τικτούσας κτείνειν, ἃς ἐλεεῖν ἔμαθεν.

— Paton edition

I custodi del tempio presentarono una giovenca come offerta alla figlia di Leto e la doglia
della quale anticipò la sua morte imminente e fu mandata verso il gregge per avere il figlio
in libertà. Il Dio infatti decise di non impedire l’arrivo delle doglie avendo imparato ad
impietosirsi.

— Cagnazzi

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Comments

#1

When translating this epigram, I feel a little confused. It seems paradox. I also care about the ending, will the hostess survived or not?

#2

NOTA1:

Nel I rigo del manoscritto la parola λητωιδη viene riportata come λητωιδι nel libro

Antologia Palatina.

NOTA2:

Nel III rigo del manoscritto la parola αιδημ è riportata come αιδην nel testo

Antologia Palatina.

NOTA3:

Nel IV rigo del manoscritto la parola αγελημ è riportata come αγελην nel testo

Antologia Palatina.

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