Epigram 9.27

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Codex Palatinus 23, p. 362

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Εὔφημος γλώσσῃ παραμείβεο τὰν λάλον Ἠχὼ,
κοὐ λάλον ἤν τι κλύω, τοῦτ᾽ ἀπαμειβομέναν.
εἰς σὲ γὰρ ὃν σὺ λέγεις στρέψω λόγον ἢν δὲ σιωπᾷς,
σιγήσω. τίς ἐμεῦ γλῶσσα δικαιοτέρη;

— Paton edition

Io sono Eco che ciarla e non ciarla. Tu che parli con lingua giusta passami accanto. Rispondo ciò che sento. Infatti ti dico di rimando le cose che dici, se taci taccio. Che lingua è più giusta di me?

— Cagnazzi

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Mythical characters, minor deities (eng)

Comment

#1

Eco era una ninfa dei boschi e la mitologia greca ci ha tramandato vari miti su questa ninfa dal carattere dolce e dalla voce soave. Tra questi abbiamo quello di Ovidio: “Eco e Narciso”. Eco rimase talmente sconvolta dal rifiuto di Narciso, del quale si era innamorata perdutamente, che si consumò letteralmente d’amore, annichilendo il proprio corpo fino a che non rimase altro che un sussurro, l’eco appunto.

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