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            "content": "# Varianti\n\n Nel manoscritto (riga 16, immagine 1) è riportato πυκτήν, un sostantivo che significa “tavolette, codice”. Perseus riporta invece πηκτήν, un aggettivo che significa “solido, ben fatto”, dal verbo πήγνυμι, che ha anche il significato di “rendere solido”.",
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            "content": "# Varianti\n\n Immagine 2 : Nel manoscritto (riga 17) è riportato inizialmente φίλη. L’amanuense si è poi corretto scrivendo sopra l’η il dittongo ει per formare φίλει. Perseus riporta «φίλη Ξανθώ» tra due virgole (non presenti nel manoscritto), come se φίλη fosse un vocativo; la frase risulta però mancante di verbo. È attestato in Teocrito (29.20) l’utilizzo di φίλη come imperativo. ",
            "language": "ita"
        },
        {
            "content": "# Varianti\n\n Immagine 3 : Nel manoscritto (riga 17) è riportato κοιτίς, che è il diminutivo di κοίτη (“letto”), lemma riportato invece in Perseus.",
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    "created_at": "2019-01-09T16:47:15Z",
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