GET /api/texts/1451/?format=api
HTTP 200 OK
Allow: GET, HEAD, OPTIONS
Content-Type: application/json
Vary: Accept

{
    "url": "https://anthologiagraeca.org/api/texts/1451/?format=api",
    "language": {
        "code": "ita",
        "iso_name": "Italian",
        "url": "https://anthologiagraeca.org/api/languages/ita/?format=api"
    },
    "edition": null,
    "unique_id": 99991337,
    "created_at": "2019-06-24T14:45:03Z",
    "updated_at": "2019-06-24T14:45:03Z",
    "validation": 0,
    "status": 1,
    "text": "Sembrava pieno di giovinezza perché la barba non ricopriva neppure la punta del mento. \nTutto il coraggioso corpo era nudo: ricolmo di forza virile, pungolava con l’arma d’ Enio bellicoso. \nIl cuore d’ Enone era infuocato di collera, l’anima rosa di gelosia; Paride, sconvolto, spiava nell’ombra; lanciava velate minacce; nel frattempo la mano destra spingeva lo sposo dalla misera sorte.  Il pastore sembrava confuso, lo sguardo circospetto si distoglieva da quell’ amatore rovinoso.\nSi vergognava forse di veder piangere a dirotto Enone, la figlia di Cebrene. \nDarete si cingeva le mani con cuoio secco - con l'ira, preannuncio delle gare di pugni, nel cuore; spirava caldi respiri dal mobile volgere degli occhi. \nContro Darete c'era Entello, che con lo sguardo minaccioso, si scatenava, cingeva il cesto che fora le membra, nel suo grembo c'era minaccia, assetato di sangue. Quindi un altro gigante, esperto di lotta, fiero. Solo Apollo sa se il suo nome fosse Filone, Filammone o Milone, protettore della terra siciliana; non capisco cosa c'è scritto e non posso cantare il nobile nome di quel valoroso; emanava comunque molto vigore; fluiva la barba foltissima e lunga, le guance lanciavano intorno uno sgomento guerriero e rizzavano i capelli sul capo; su un corpo massiccio una tensione, un gonfiore di muscoli solidi e duri; teneva le mani giunte; le braccia, una duplice stretta, si stringevano larghe possenti come rocce, la nuca vigorosa,tesa attorno all’ampia canna \ndel duttile collo, sorgeva sulle spalle forzute.\nEcco là Caridemo, comandante dell’Attica , il quale ebbe sotto il suo comando l’armata cecropide. O, ti stupiresti vedendo Melampo: mostrava un solenne aspetto di vate; sembrava emettere dalle labbra silenti predizioni divine. C’era Pantoo, che dava consigli ai troiani e negli abili piani che dettava contro gli argivi non c’era sosta. Il senatore Timete col suo abile pensiero era sconvolto nell’animo: pensoso, sembrava tramare chissà che piani per il bene di Troia. Lampone dava l’impressione di un uomo sofferente: nel tumulto della battaglia non sapeva trovare per i troiani ormai sopraffatti  un rimedio guaritore. \nL’eretta figura di Clizio appariva impotente: aveva le braccia conserte, come a nascondere l’afflizione. ",
    "comments": [],
    "alignments": [
        "https://anthologiagraeca.org/api/alignments/685/?format=api"
    ],
    "passages": [
        "https://anthologiagraeca.org/api/passages/urn:cts:greekLit:tlg7000.tlg001.ag:2.1e/?format=api"
    ]
}