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"created_at": "2021-09-07T13:53:31.510603Z",
"updated_at": "2021-09-07T13:53:31.510612Z",
"description": "Nell’epigramma 9.20 l’autore sottolinea come, con l’avanzare dell’età, le azioni dell’uomo vengano sempre più denigrate al punto tale da provocare la cacciata dello stesso anziano dalla città, a causa delle sue turpi provocazioni. In questo modo, la luce posta sulla vecchiaia ne evidenzia gli aspetti più crudi, al fine di elogiare, dall’altro lato, la giovinezza. Nella produzione scritta e orale sin dall’inizio dei tempi molti autori hanno assunto la stessa visione negativa nei confronti della vecchiaia: tra loro c’è Isidoro di Siviglia. Il teologo definì alcuni τόποι, luoghi comuni con un lascito proverbiale, tra cui quello secondo cui “i vecchi sono come i bambini”. Con questa affermazione, Isidoro di Siviglia volle riflettere sui lati devastanti della vecchiaia, da lui percepita come una vera e propria malattia, in grado di avvilire l’uomo e fisicamente e mentalmente."
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