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            "content": "# acanto\n\n Narra la  mitologia greca che Acanto fosse una ninfa desiderata dal divino Apollo, ma che non ne ricambiava l’amore. Un giorno Apollo decise di rapirla, ma essa reagì tentando la fuga, quando il Dio del Sole la raggiunse la povera Acanto tentò di divincolarsi graffiando il volto del bellissimo Apollo, questi decise quindi di punirla e di trasformarla in una pianta “amata dal sole”. fu una Ninfa che accolse Apollo e fu dal Dio mutata nel fiore omonimo.\n\nLa bellezza dell’acanto è riconosciuta anche negli antichi testi classici,  il grande Virgilio, ad esempio, già nel 50 a.C. immaginava la bellissima Elena di Troia  con un abito, il peplo (tipico abito greco), di colore bianco con gli orli adornati da foglie di faggio e di acanto.\n\n\nMentre il celebre scrittore romano Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio, nel 50 d.C. nei suoi trattati di botanica,  suggeriva di adornare i giardini romani con  le  eleganti piante d’acanto.\n\nNel linguaggio dei fiori e delle piante rappresenta il prestigio ed il benessere materiale, perché in passato veniva utilizzata per adornare le vesti dei personaggi più illustri. Ma è anche considerata il simbolo della verginità, poiché è una pianta spontanea che nasce e cresce in terre non coltivate.",
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