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    "created_at": "2018-03-12T10:58:47Z",
    "updated_at": "2018-03-12T10:58:47Z",
    "description": "# pero\n\n La prima citazione del pero si trova nel poema epico di Omero (900 a.C.), quale uno dei “doni degli Dei” del giardino reale di Al-cinoo, re dei Feaci. Ippocrate di Kos (460-370 a.C. circa), famosissimo medico greco, in uno dei suoi molti libri scrive già dell’impollinazione incrociata nei fruttiferi. Teofrasto, soprannome che in greco significherebbe “divino parlatore” (370-286 a.C.), considerato il più grande botanico dell’antichità, fu discepolo di Aristotele e autore di una vasta produzione letteraria (circa 240 scritti, che spaziavano dalla morale alla politica, alla fisica, alla metafisica, alla logica, alla retorica, alla poetica, alla botanica e alla zoologia), di cui ben poco ci è pervenuto: qualche centinaio di frammenti e tre opere complete, delle quali due trattano di botanica. Nell’Historia Plantarum egli classifica le piante in alberi, frutici, suffrutici ed erbe, classificando poi ulteriormente all’interno di questi grandi raggruppamenti per genere e specie, descrivendo le poche piante allora conosciute (circa 500) e riportando l’esistenza di numerose varietà di pero coltivate e selvatiche.\nIl pero è simobolo della felicità dopo una gioiosa promessa."
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