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"created_at": "2018-04-19T12:25:26Z",
"updated_at": "2018-04-19T12:25:26Z",
"description": "# Poesie T. Tasso\n\n Torquato Tasso, Rime d'amore, 305\n\nNe i vostri dolci baci\nDe l’api è il dolce mele\nE v’è l’ago de l’api aspro crudele.\nDunque addolcito e punto\nDa voi parto in un punto.\n\nNella lirica 305 è presente una metafora che pone sullo stesso piano la donna amata dal poeta e un’ape.\nTra la poesia di Tasso e l’epigramma 32 si riscontrano delle evidenti analogie, come la dolcezza dei baci, paragonata a quella del miele, e la ferita procurata dal pungiglione dell’ape.\n\n\nTorquato Tasso, Rime d'amore, 499\n\nUn'ape esser vorrei,\ndonna bella e crudele,\nche sussurrando in voi suggesse il mèle;\ne, non potendo il cor, potesse almeno\npungervi il bianco seno,\ne 'n sì dolce ferita\nvendicata lasciar la propria vita.\n\nAnche nella lirica 499 di Tasso è presente la metafora con l’ape, ma in questo caso è il poeta stesso a immedesimarsi in essa. \nSi possono individuare somiglianze con l’epigramma di Marco Argentario, in particolare nell’immagine della ferita inflitta dall’ape in seguito a una sua puntura.\n"
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