Epigram 9.52

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Codex Palatinus 23, p. 365

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ἰχθύας ἀγκίστρῳ τις ἀπ᾽ ᾐόνος εὔτριχι βάλλων
εἵλκυσε ναυηγοῦ κρᾶτα λιποτριχέα.
οἰκτείρας δὲ νέκυν τὸν ἀσώματον, ἐξ ἀσώματον
χειρὸς ἐπισκάπτων λιτὸν ἔχωσε τάφον.

εὗρε δὲ κευθόμενον χρυσοῦ κτέαρ. ἦ ῥα δικαίοις
ἀνδράσιν εὐσεβίης οὐκ ἀπόλωλε χάρις.

— Paton edition

Qualcuno sulla spiaggia catturò un pesce con un amo da pesca fatto di crini, iniziò a tirare il teschio calvo di un naufrago. Compianse il morto senza corpo e dalla mano disarmata scavando una sepoltura modesta e trovò un tesoro d’oro nascosto. Quindi, per gli uomini giusti la ricompensa di pietà non si perde.

— Cagnazzi

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Comments

#1

善有善报

#2

Il tema della pietà nell’epigramma viene presentato come un mezzo sempre in grado di premiare. Nel mondo moderno questo concetto è stato ripreso nell’arte iconografica e vede la sua massima rappresentazione nel gruppo scultoreo “La Pietà” di Michelangelo Buonarroti. L’opera celebre ritrae il sentimento catturato nel suo momento più intenso e passionale, quando la Madonna solleva il corpo esanime del figlio Gesù Cristo appena deposto dalla croce. Oggi la statua è conservata presso la Basilica di San Pietro.

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